Le radici bibliche della benedizione

Nel linguaggio religioso, la benedizione è la richiesta rivolta a Dio affinché effonda la sua Grazia su uno o più esseri viventi... o anche perché benedica degli oggetti materiali, in funzione del loro utilizzo a servizio dell’essere umano.
La peculiarità che contraddistingue l’effusione di Grazia che è propria della benedizione, è quella di avvenire attraverso la parola, la quale esprime e realizza il dono divino costituendo, per l’appunto, una simbiosi di “bene” e “dizione” (in greco “eu-loghìa”, in latino “bene-dictio”).

Nella tradizione biblica, i vari significati della benedizione richiesta a Dio, o anche da Lui concessa di sua iniziativa, traggono storicamente origine dalla radice ebraica brk (da cui il sostantivo berakah, il verbo barek e l’aggettivo barûk) che, nella sua origine etimologica, rimanda al “ginocchio”.

Questo collegamento si spiega non tanto come un riferimento all’adorazione, espressa religiosamente piegando le ginocchia… bensì come un richiamo alla forza vitale degli organi sessuali, ai quali viene fatta allusione, per l’appunto, mediante l’eufemismo del “ginocchio”.

Nell’antico “mondo” biblico la benedizione divina si manifestava infatti soprattutto nella fecondità della famiglia e degli animali allevati dall’uomo, oltre che nella fertilità delle coltivazioni.

Esemplari, in questo senso, sono la benedizione con la quale Jahvé “costituisce” Abramo nella sua missione dicendoGli “Vàttene dalla tua terra, dalla tua parentela e dalla casa di tuo padre, verso la terra che io ti indicherò. Farò di te una grande nazione e ti benedirò, renderò grande il tuo nome e possa tu essere una benedizione” (Gen 12,1-2; cf. Gen 15,5)… oppure anche la benedizione pronunciata da Isacco nei confronti di Giacobbe: “Dio ti conceda rugiada del cielo e terre grasse e abbondanza di frumento e di mosto” (Gen 27,28).

Nell’antica concezione biblica, la benedizione è imprescindibilmente legata all’Alleanza stabilita da Dio con il suo popolo che, per essere benedetto, è chiamato a rispettare tale Patto di Alleanza, mediante una fedele attuazione della Legge, come ricorda Mosè a Israele: “Io pongo oggi davanti a voi benedizione e maledizione: la benedizione, se obbedirete ai comandi del Signore vostro Dio” (Dt 11,26-27).

Il culto religioso e i riti dell’Alleanza sono pertanto il mezzo sacro attraverso cui il popolo (come anche i singoli membri che ne fanno parte) può assicurarsi la benedizione divina e, con essa, l’effusione di Grazia che implica una rigenerazione di prosperità e fecondità vitale.


Segue: La Benedizione Divina


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P.S. - Riguardo alla benedizione, nel mio blog "Diario di un monaco, discepolo di Swami Roberto", vedi i post: La “Lingua” di Dio; Divina rigenerazione; La Benedizione; Divina "pulizia";