Dizionario tematico

INDICE GENERALE:
Abba'; Adonai; Alleanza; Amen; Arca dell'alleanza; Assoluto; Benedizione; Carisma; Chakra; Cristo; Epifania; 'Esah; Escatologia; Esicasmo; Fede; Gemara; Giudaismo; GloriaGraziaIerofania; Illuminazione; InabitazioneJahvè; Kairós; Karma; KetuvimLogosMadonnaMantra; Messia; Miracolo; Mishnāh; Nevi'im; Om; Preghiera; Provvidenza; Ramia; Reincarnazione; Rivelazione; Rûah; Sacro; Salvezza; Segno; Simbolo; Shëkhināh; Soprannaturale; Spirito; Spirito Santo; Swami; Talmud; Tanakh; Taumaturgo; Tempio; Teofania; Tōrāh; Trascendente; Verbo; Vita; Vita eterna;
Abba'
La parola aramaica Abba' (dalla sillaba “ab”, che indica il padre da cui si è nati) è un termine onomatopeico, che riproduce il suono emesso dalla voce del bambino che si rivolge al suo papà. Gesù usa questo titolo affettuoso nei confronti del suo Padre celeste (Cfr. Mc 14,36; Rm 8,15), mostrando dunque nei suoi confronti una familiarità impensabile per la mentalità religiosa giudaica.
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Piste di approfondimento:
- In questo blog vedi il post « Questo è il mio nome per sempre » (Es 3,15);
- Nel blog "Diario di un monaco, discepolo di Swami Roberto", vedi i post "Padre nostro... e Brahman"; Dio è Onnipotente, tranne in un solo caso...; Senza andare chissà dove...; Dio in ciascuno di noi; Il primo e anche l'ultimo;  
Adonài
Termine ebraico che significa “Signore mio”. Nella Bibbia Adonài compare sia come invocazione generica (Cf. Gn 15,2.8; 18,3.27s; 19,18) sia come nome di Dio (Cf. Is 6,1). Successivamente all’esilio babilonese (VI sec. a.C.), il termine Adonài si sostituì nella lettura all’impronunciabile tetragramma divino JHWH.
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Piste di approfondimento in questo blog: « Uno sguardo verso l'assoluto » ; « Questo è il mio nome per sempre » (Es 3,15);     
Alleanza
« Traduzione del termine ebraico berith, che indica un contratto di associazione di natura sacra. Categoria portante dell’Antico Testamento, che richiama quella di fedeltà, ve ne sono descritte diverse, tutte sancite per iniziativa divina: con Noè e l’umanità postdiluviana (Gn 9,8-17), con Abramo e la sua discendenza (cfr. Gn 15,18; 17) e infine quella del Sinai con le dodici tribù d’Israele, dopo la schiavitù in Egitto (cfr. Es 19-24); questa alleanza è la base stessa dell’esistenza del popolo di Israele come popolo di Dio. Il Nuovo Testamento parla di una nuova alleanza, già preannunciata nei profeti (cfr. Ger 31,31-34), sigillata col sangue di Cristo (cfr. Mt 26,28; 2Cor 3,6; Eb 8-9) per tutta l'umanità. » (Dizionario del Cristianesimo, suppl. a Jesus – marzo 2000, Periodici san Paolo, Milano);
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Pista di approfondimento:
Nel mio "Diario di un monaco, discepolo di Swami Roberto", puoi vedere i post:
"Autografo"; Nel cemento della fedeltà
Amen
Il termine amen (derivante dalla radice ebraica 'aman, “sostenere”, “essere fermo”) significa “è così”, “è vero”, “certo”, “in verità”.
Nell'ultimo libro biblico, l'Apocalisse, Gesù Cristo è definito come “l'Amen... in quanto “Testimone degno di fede e veritiero” (Ap 3,14), a richiamare anche l'espressione isaiana “Dio amen (Is 65,16), cioè “Dio di verità”.
Nell'Ebraismo come nel Cristianesimo, amen è anche l'espressione liturgica che esprime l'assenso dei fedeli, i quali pronunciano amen nel senso di “sì, certo, così è”... “così sia”.
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Piste di approfondimento:
* In questo blog vedi il post: "Il divino Amen"
* Nel mio blog "Diario di un monaco, discepolo di Swami Roberto", vedi i post : "Amen... e Aum"; "L'ex anello mancante", "Il mio Amen", "In unione con l'Amen-Cristo",  
Arca dell'alleanza
L'arca dell'alleanza era una cassa di legno d'acacia rivestita d'oro e sormontata dai cherubini, il cui coperchio (kapporet) era considerato lo “sgabello dei piedi del Signore” (Cfr. Sal 132,7; 1 Cron 28,2), che scendeva dal cielo per incontrare il suo popolo. Mentre gli Israeliti compivano l'esodo attraverso il deserto, il loro santuario mobile era costituito dall'arca dell'alleanza, al cui interno erano custodite le Tavole della Legge (Deut 10,1-5). Mediante l'arca dell'alleanza Jahvè manifesta la sua presenza al popolo, guidandolo, proteggendolo e comunicandogli la sua divina parola.
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Piste di approfondimento in questo blog: "Il Dio invisibile, e la contemplazione della sua gloria"
Assoluto
Dal latino absolutus, participio passato di absolvere, “sciogliere”. E' ciò che non è condizionato, non dipendente da altro, è “compiuto in sé e per sé” ed è svincolato dalla precarietà del divenire e dalle categorie del tempo e dello spazio (cf. Dizionario del Cristianesimo, suppl. a Jesus – marzo 2000, Periodici san Paolo, Milano, p.18).
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Piste di approfondimento in questo blog: Il "Sacro", una definizione di partenza; Uno sguardo verso l'assoluto
Benedizione
In generale, la benedizione (dal latino benedictio), è una richiesta rivolta a Dio perché effonda la sua grazia, oltre che la sua energia vivificante e purificatrice, sulle persone, sugli altri esseri viventi o anche sugli oggetti. Nella tradizione biblica, la radice ebraica che indica il “benedire” (brk) si riferisce al “ginocchio” quale eufemismo della sessualità, perché nell'antico Israele la benedizione divina era intesa come una effusione di grazia ed energia divina volto a favorire principalmente la fecondità di famiglia, animali e terreni.
La benedizione è insieme “bene” e “dizione” (parola), da cui i termini eu-loghìa (greco) e bene-dictio (latino).
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Piste di approfondimento:
- In questo blog: Le radici bibliche della benedizione; La benedizione pronunciata da Dio; La benedizione invocativa; Umane benedizioniLa Benedizione di ringraziamento;
- Nel mio blog "Diario di un monaco, discepolo di Swami Roberto", vedi i post: La “Lingua” di Dio; Divina rigenerazione; La Benedizione; Divina "pulizia"; Nelle mani del Signore; Pioggia benefica;  
Carisma
Nella teologia cristiana, il carisma [dal lat. charisma, gr. khárisma, der. di kháris "grazia"] è il dono soprannaturale straordinario concesso a una persona, a beneficio della comunità ecclesiale di cui fa parte. Nelle epistole paoline, si possono riscontrare una ventina di doni diversi, tra i quali il potere di far miracoli, la profezia, il discernimento degli spiriti, ecc.
Chakra
Dal termine sanscrito cakra (“ruota, cerchio”), che “indica i centri attraverso cui scorre l'energia sottile dell'uomo” (cf. Dizionario della saggezza orientale, 2007 Mondadori, Milano, p.74).
“Nell’essere umano i chakra sono le “porte di collegamento” tra la realtà esterna all’individuo e la realtà interna, ovvero tra ciò che l’uomo percepisce e vive attraverso i suoi sensi corporei... e ciò che trasmette all’anima come esperienza e quindi allo spirito come consapevolezza.” (Swami Roberto, tratto da “Ascoltando il Mestro, vol.II, 2007 Anima Universale p.178)
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Piste di approfondimento: 
- In questo blog:  La preghiera contemplativa;
- Nel mio “Diario di un monaco, discepolo di Swami Roberto”, vedi i post "12 porte"; "Occhio al presente"; "Pienezza... e perfezione"; "Dal vedere al riconoscere"; L'anima che si affaccia negli occhi; Purificazione "visiva";
Cristo
Nella tradizione biblica, il termine greco christós (participio del verbo chriō, ungere) traduce l'ebraico mashîah (“messia”), “unto”, “consacrato”. Nella traduzione in greco dell'Antico Testamento, christós indica il re, unto di Jahvè; nella prospettiva profetica il Messia-Cristo è il re-profeta-sacerdote ideale, atteso per la cosiddetta era messianica.
« I primi cristiani identificarono il messia atteso nella persona di Gesù di Nazaret e coniarono spontaneamente l'espressione Gesù Cristo (“Gesù è il messia”). Cristo è il titolo cristologico più frequente nel NT (circa 535 volte) e ha finito per diventare una specie di secondo nome di Gesù.» (cf. Dizionario del Cristianesimo, suppl. a JESUS – anno XXII – marzo 2000, Milano, Periodici San Paolo, p.49)
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Piste di approfondimento:
- Nel mio blog "Sui sentieri del Vangelo di Giovanni", puoi approfondire la Cristologia del Logos;
- Nel mio blog "Diario di un monaco, discepolo di Swami Roberto", puoi vedere i post: "Cristo... Vita cosmica"; "Questione vitale"; Ciò che è...; Dio in ciascuno di noi; Bar enash;    
Epifania
Nel suo significato etimologico, epifania è un «termine greco (ἐπιϕάνεια, "manifestazione"), originariamente usato in senso religioso dai Greci per indicare l’azione di una divinità che palesa la sua presenza attraverso un segno (visione, sogno, miracolo ecc.).» (Cfr. http://www.treccani.it/enciclopedia/epifania/)
Nella tradizione cristiana il termine epifania - usato in modo analogo a teofania - è stato assunto per designare la festa che commemora le manifestazioni divine di Gesù Cristo: il suo battesimo nel Giordano, l’adorazione da parte dei Magi e il primo miracolo a Cana.
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Piste di approfondimento:
- Nel mio blog "Diario di un monaco, discepolo di Swami Roberto", vedi i post: L'Epifania universale della Luce; Visione "a grandangolo"; Credibilità... e libertà; La "grotta" del Darshan di Swami Roberto; Non ve ne accorgete?;    
'Esah
Il termine ebraico 'esah (piano, progetto superiore) sta ad indicare il trascendente “disegno di Dio”, ovvero il piano sapiente e provvidente di Jahvè sul creato e sulla storia nonché, scendendo nel particolare, il suo divino disegno in favore del singolo essere umano.
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Piste di approfondimento in questo blog: Il concetto di « Provvidenza » nell'Antico Testamento; La "provvidenziale" vicenda di Giuseppe: Dio può trasformare il male... facendolo servire al bene; I doni dello Spirito: Consiglio ('Esah) e Fortezza (Gheburah)
Esicasmo
«  Dal greco hesychia, “tranquillità della mente e del corpo”. Termine teologico bizantino con cui viene indicata una particolare forma di preghiera contemplativa volta alla liberazione dalle passioni e al raggiungimento della quiete interiore. L’esicasmo si basa soprattutto su tecniche corporali, come la disciplina del respiro, e spirituali, che privilegiano il ruolo della preghiera ripetitiva con formule quali, “Signore Gesù Cristo, abbi pietà di me.» (Cf. Dizionario del Cristianesimo, suppl. a Jesus – marzo 2000, Periodici san Paolo, Milano, p.63)
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Piste di approfondimento in questo blog: "Mente e Suono... che si fanno preghiera" 
Escatologia
Dal greco éschaton, “ultimo”, più lógos, “scienza”. L'escatologia è la dottrina teologica che studia la “realtà ultima”, cioè il destino finale dell'essere umano e dell'universo, visti nella prospettiva salvifica biblico-cristiana.
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Piste di approfondimento:
- Nel mio blog "Diario di un monaco, discepolo di Swami Roberto", puoi approfondire la dottrina escatologica del Cristianesimo ramirico, nei post: "Sguardo sul Paradiso"; "Al di là della forma... e al di là del tempo"; "Alcuni passi nel Purgatorio"; "Spirito unico e irripetibile"; "Dalla fine di tutto... alla Vita eterna"; "L'immondezzaio... e il Giardino"; L'angelica farfallaLa mia « amrita »...;          
Fede
In senso generale la fede (in latino fides, dalla radice indoeuropea bheidh-, presente nel greco peithomai, “sono persuaso”) può essere definita come un' "adesione dell'anima e della mente ad una verità rivelata o soprannaturale, non sempre dimostrabile con la ragione” (c.f. Zingarelli, 1995).
“Dal punto di vista religioso il termine fede esprime il rapporto fondamentale dell'uomo con Dio, ovvero con la sfera del divino” (H.Waldenfels, Dizionario delle Religioni, suppl. a Jesus – aprile 2001, Periodici san Paolo, Milano, p.73).
Nella prospettiva cristiana “credere” (avere fede) designa “l'atteggiamento di fiducia dell'essere umano di fronte a Dio, alla sua onnipotenza, giustizia e grazia” (H.Waldenfels, idem), da cui deriva la fede nella verità da Lui rivelata.
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Piste di approfondimento:
- In questo blog, vedi il post  « La tua fede ti ha salvato » (Mc 10,52); Il miracolo... come "causa" della fede; Il "Segno" divino... che ravviva la fede; La "Beatitudine della fede"; La fede... in sintonia con il Verbo divino; Tra incredulità e fede;     
- Nel mio "Diario di un monaco, discepolo di Swami Roberto", vedi i post: Un granellino di senapa; Fedeli-Fedeli; Fede... e non paura; Abbandonarsi... senza adagiarsi; Fede nella religione... e fede in Dio; Sopra le dune; Fede... ma non paurosa; Senso... e consenso; La serratura... e la chiave; Il mio Amen; Campo visivo; La fede deve fare i conti con la tua natura umana...; Come si è; La vera fede è come un amplificatore della coscienza; Fare del proprio meglio per piacerGli; Motivo di speranza; Fiducia "attiva"...; Filo da tagliareOlio sacro; Fede... che "libera" la Speranza;         
Gemara
Gemara (Ebraismo): Commentario della Mishnāh, che è il codice della Legge orale. L'insieme di Gemara e Mishnāh forma il Talmud
Giudaismo
Giudaismo è il termine usato dagli studiosi per definire l'Ebraismo a partire dal VI° sec. a.C., cioè dal tempo dell'esilio babilonese e della successiva restaurazione in Palestina, quando il popolo d'Israele fu ridotto alla tribù di Giuda. A partire da allora, si applicò a tutti gli Ebrei il titolo di Giudei, e Giudaismo divenne il vocabolo per designare la loro cultura e la loro stessa identità sociale e religiosa
Gloria
Nella tradizione biblica il termine “gloria” (in ebraico “kabòd”, ed in greco “doxa”) designa non tanto la fama, bensì il reale valore di una persona, o di una cosa. In riferimento all'originario significato etimologico di “kabòd”, che indica “il peso”, nella Bibbia ebraica la parola “gloria” sta ad indicare il “peso” che un essere umano assume nel corso della sua esistenza e, per conseguenza, l'importanza sociale ed il rispetto da lui ispirato.
In riferimento a Dio, la gloria può essere compresa come lo splendore della sua sovrastante presenza divina, che si manifesta agli uomini in teofanie, apparizioni, interventi meravigliosi, atti salvifici... facendo loro percepire il “peso” della sua divina maestà e della sua potenza.
A differenza della gloria dell'essere umano, che è sempre fragile e transitoria, la gloria di Dio è suprema e inalterabile e, nella prospettiva cristiana, essa si fa visibile in Gesù Cristo. Espressioni come “glorificare” e “dare gloria” stanno biblicamente ad indicare il riconoscimento della grandezza dell’Essere divino, e l'atto di tributarGli la lode che a Lui compete.
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Piste di approfondimento:
- In questo blog vedi il post: “Il Dio invisibile, e l'umana contemplazione della sua gloria"
- Nel mio blog “Sui sentieri del vangelo di Giovanni”, puoi vedere le voci: “Gloria”, “Glorificazione”.
Grazia
Provenendo dal latino gratia (traduzione del greco cháris, “benevolenza”, “favore”), nel Nuovo Testamento il termine grazia designa il dono gratuito di Dio agli uomini, ovvero l'aiuto soprannaturale e gratuito che il Padre nostro concede all'essere umano, per consentirgli di essere – per mezzo di Cristo - partecipe della natura divina, e quindi della vita eterna.
Nella sua massima espressione, la grazia è il dono divino dello Spirito Santo che l'uomo accoglie pienamente dentro di sé (Gv 14,23; 1Gv 4,13) lasciandosi trasformare profondamente.
Inoltre, nel linguaggio teologico cristiano sono definite “grazie attuali” i divini interventi soprannaturali finalizzati alla santificazione degli esseri umani.
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P.S. - Per gettare uno sguardo sull’Antico Testamento, nell’intento di individuare la concezione teologica “anticipatrice” della cháris neotestamentaria, puoi vedere il post “Le radici veterotestamentarie della Grazia divina”;
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Piste di approfondimento:
- In questo blog, vedi il post: Uno sguardo rivolto... alla concezione cristiana della Grazia;  
- Nel mio blog "Diario di un monaco, discepolo di Swami Roberto", vedi i post: "Due leggi inconciliabili"; "Senza prezzo";   
Ierofania
Il termine ierofania” (dal greco antico hierós, "sacro", e phainein, "mostrare") indica, in generale, l'ampio ventaglio delle possibili manifestazioni del “Sacro” inteso come realtà assoluta che trascende questo mondo.
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Piste di approfondimento in questo blog: Il « Sacro », una definizione di partenza
Illuminazione
Nella tradizione cristiana « l'illuminazione è un evento salvifico soprannaturale e gratuito, mediante cui l'uomo viene reso partecipe della luce spirituale del logos divino e trasformato da uomo “carnale” in uomo “spirituale”, cioè in uomo non più avvolto dalle tenebre.» (...)
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In Plotino l'illuminazione filosofica diventa un momento essenziale dell'ascesi mistica, perché l'esperienza non pensante della luce dell'Uno può essere raggiunta solo passando attraverso il processo del pensiero. Solo dopo che col pensiero si è percorso tutto quel che dal pensiero stesso è raggiungibile, diventa possibile l'estasi di fronte all'Uno privo di forme e ineffabile. Tali idee penetrano nel Cristianesimo e nella sua teologia sotto l'influsso del tardo neoplatonismo, e precisamente ad opera dello Pseudo Dionigi Aeropagita e della sua via contraddistinta dai tre passi successivi della purezza (kátharsis), dell'illuminazione (éllampsis, photismós) e dell'unione (hénosis, “teleíosis”). Si noti come in questa concezione l'illuminazione sia sempre un primo passo verso il compimento e l'unione donati da Dio nell'amore. Dal punto di vista cristiano l'illuminazione non è raggiungibile senza la pratica della imitatio Christi.»
(H.Waldenfels, Dizionario delle religioni, Vol.1, suppl. a Jesus – aprile 2001, Periodici san Paolo, Milano, p.170)
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Piste di approfondimento:
- Nel mio blog "Diario di un monaco, discepolo di Swami Roberto", puoi vedere i post «...eppure mi ha aperto gli occhi ! »; Suono unico ed inconfondibile; Conoscenza incarnata; Verbo incarnato... e non incartato; Il "Sommo desiderio"; A proposito di illuminazione;
- Nel Glossario del mio blog "Sui sentieri del Vangelo di Giovanni", puoi vedere le voci "Luce" e "Logos" 
Inabitazione
Inabitazione - Dal latino tardo inhabitatio, derivante dal verbo inhabitare, “abitare in”. Termine usato soprattutto nella lettura teologica del Vangelo di Giovanni, per indicare l'“immanenza reciproca” che caratterizza la relazione divina tra il Padre e il Figlio, ma anche la relazione tra il Figlio e il credente, come pure la comunione dei credenti con il Padre e il Figlio (cfr. Gv 6,56; Gv 10,38; Gv 14,10.20; Gv 15,4-7; Gv 17,21-23.26).
In tutti questi casi, si tratta di una relazione di “presenza interiore” nella quale le “persone” rimangono due, ma in una comunione così piena che le fa essere “uno”.
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Piste di approfondimento:
- In questo blog : Perché tutti siano Uno
- Nel mio blog "Sui sentieri del Vangelo di Giovanni": Inabitazione (nel Glossario)
- Nel mio blog "Diario di un monaco, discepolo di Swami Roberto": Siamo Uno; Lievitazione interiore; Al settimo cielo; Verso l'Uno; Pari e dispari; Om namo narayanaya... e « Cristo nell'uomo »; Essere "Uno in Dio"; Finché percepisci Dio fuori di te...; Essere se stessi; Il mare...; Siamo figli dell'Eternità; 
Jahvè
Nel monoteismo ebraico, il Dio di Abramo, Isacco e Giacobbe è chiamato Jahvè.
Nell'originale scrittura semitica, che non segna le vocali, consta di quattro lettere (yōd, hē, wāw, hē) ed è perciò chiamato "nome tetragrammo".
Per venerazione, i Giudei già da più secoli a. C. schivavano di pronunciare quell'augusto nome e vi sostituivano, anche dove stava scritto nella Bibbia, i nomi comuni di Elohim (Dio) o, più spesso, Adonai (Signore); perciò anche nelle più antiche versioni greche (LXX) e latine (Volgata) fu tradotto κύριος, Dominus. (Cfr.www.treccani.it/enciclopedia/ricerca/jahvè)
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Pista di approfondimento in questo blog:  « Questo è il mio nome per sempre » (Es 3,15)
Kairós
Dal greco kairós, "opportuno", "favorevole". Questo termine designa l'irruzione del "tempo" di Dio nella storia dell'uomo, mediante Cristo. 
Karma
Parola sanscrita che significa “azione” (dalla radice kr, “fare”). In senso generale, la “legge del karma può essere intesa come la “legge di retribuzione” secondo la quale gli atti compiuti dagli esseri umani portano necessariamente dei frutti nella loro vita presente o, eventualmente, in una loro vita futura.
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Piste di approfondimento:
- Nel mio blog “Diario di un monaco, discepolo di Swami Roberto” puoi approfondire il concetto cristiano-ramirico di karma leggendo, tra gli altri, questi post: Concetti... e preconcetti; Occhi sbarrati; Karmicamente; Rimetti a noi; Esami di maturità; Olio da accendere; Una pagina scabrosa del Vangelo; La buona semina; Giochi di parole; Effetto boomerang; Buoni marinai; La coerenza; Dai "pesi" ai "passi"; La "maturazione" del bene; I fiori del perdono; Correzione misericordiosa; Tra le sabbie del deserto karmico; Opportunità di Risveglio; Scorciatoia karmica; Intreccio... di Giustizia e Misericordia; Fiducia "attiva"...; "Attraversamento" karmico; Osanna! Benedetto Colui che viene nel Nome del Signore...; Linfa spirituale;  
Ketuvim
(Ebraismo) Il termine ebraico Ketuvim (lett. "Scritti") designa la terza sezione della Bibbia ebraica (Tanakh), dopo le altre due sezioni costituite rispettivamente da Tōrāh ("Insegnamento"; i primi cinque libri biblici, definiti "Pentateuco" dai cristiani) e Nevi'im ("Profeti"). I Ketuvim comprendono Salmi, Proverbi, Giobbe, Cantico dei Cantici, Rut, Lamentazioni, Qohelet (o Ecclesiaste), Ester, Daniele, Esdra, Neemia, Cronache 1 e 2." 
Madonna
Nel Cristianesimo, Madonna (dal latino mea domina, “mia signora”) è il titolo onorifico rivolto a Maria... Madre di Gesù e dunque Madre di Dio (Theotokos).
Nel mio blog "Diario di un monaco, discepolo di Swami Roberto", vi parlo della Madonna nei post:
Telescopio su Anima Universale ; Bell'arco del Cielo ; Maternità divina (Gāyatrī mantra) ; Farsi Tempio di Dio;
Mantra
Mantra : termine sanscrito composto dalla radice “man” (da cui il termine manas, da mettere in parallelo col latino mens, “mente”) e dal suffisso -tra (che indica uno strumento).
Il vocabolo mantra ha dunque il significato di “strumento per pensare” e, per esempio, nella tradizione religiosa induista esso « è una formula, una litania che viene continuamente ripetuta: la sua ripetizione ritmica, eseguita soprattutto a livello mentale, aiuta a raggiungere l'equilibrio della mente, a trovare dentro di sé la parte buona, l'energia vitale, e ad avvicinarsi al divino.» ["Induismo, Spiritualità e tradizione sulle rive del Gange", G.Filoramo (coordinamento e consulenza scientifica), 2005, Laterza/Mondadori, p.30]
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Piste di approfondimento:
- In questo blog, vedi i post "Mente e Suono... che si fanno preghiera" ; "Il Divino Amen" ; "Perché tutti siano uno" ;
- Nel mio blog "Diario di un monaco, discepolo di Swami Roberto", vedi il post Rocce scolpite; Occhi sbarrati; Maternità divina (Gāyatrī); Il fiore di loto (Oṃ Maṇi Padme Hūṃ); Ciò che è... (Om Tat Sat); Om namo narayanaya... e « Cristo nell'uomo »; "Lievitazione" interiore (Tat tvam asi)(So 'ham); La mia « amrita » (Om asato mā sad gamaya…); In ogni cellula... (Ang Sang Wahe Guru); Amen... e Aum;    
Messia
Messia – Dall’ebraico mashîah, “unto” (in greco tradotto con christós). Nell’Antico Testamento indica coloro che hanno ricevuto l’unzione: i re, i sacerdoti, i profeti. Progressivamente “messia” viene ad indicare in modo speciale il discendente di Davide che deve ristabilire il regno di Israele. (…) Nel Nuovo Testamento il titolo di “messia” è applicato a Gesù, riconosciuto appunto come il Cristo
(Dizionario del Cristianesimo, suppl. a JESUS – anno XXII – marzo 2000, Milano, Periodici San Paolo, p.104) .
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Piste di approfondimento:
- In questo blog, vedi il post: Il "Germoglio"... su cui si posa lo Spirito del Signore (Is 11,1-9);
Miracolo
Miracolo – In una accezione generale il termine miracolo [dal lat. miracŭlum “cosa meravigliosa”, “oggetto di meraviglia”, der. di mirari “ammirare, meravigliarsi”] può essere usato per indicare qualsiasi avvenimento che sorprende e suscita meraviglia, perché non rientra negli abituali criteri di prevedibilità e oltrepassa ciò che è normalmente possibile all’azione umana. Nella prospettiva religiosa, il miracolo è l'intervento operato da Dio, direttamente o attraverso un suo intermediario.
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Piste di approfondimento:
- In questo blog, vedi i post: Fatti « oggetto di meraviglia » ; Il "Miracolo", una definizione di partenza ; Un primo sguardo sulla "causa divina" ; Parole "miracolose" nella Bibbia ebraica; (poi... cliccando sul link "segue" in calce a quest'ultimo post, si possono leggere anche gli ulteriori articoli su questo argomento).
- Nel mio blog "Diario di un monaco, discepolo di Swami Roberto", vedi i post: Mira...ggi e Mira...coli; Prodigi... e Miracoli; Segni divini; Il miracolo interiore...Filo da tagliare;  
   
Mishnāh
Mishnāh (Ebraismo): codificazione di formule e tradizioni orali, accettata come elemento del Talmud
Nevi'im
(Ebraismo): il termine Nevi'im (Profeti) designa una delle 3 sezioni della Bibbia ebraica (Tanakh), composta anche dalla Tōrāh ("Insegnamento"; i primi cinque libri biblici, definiti "Pentateuco" dai cristiani) e dai Ketuvim (Scritti).
Sono tradizionalmente chiamati “Profeti Anteriori” i libri storici di Giosuè, Giudici, 1 e 2 Samuele, 1 e 2 Re.
I “Profeti Posteriori” si suddividono in “Profeti Maggiori” (Isaia, Geremia ed Ezechiele) e “Profeti Minori” (Osea, Gioele, Amos, Abdia, Giona, Michea, Naum, Abacuc, Sofonia, Aggeo, Zaccaria e Malachia).
(Cf. Dan Cohn-Sherbok, “Ebraismo”, Edizioni San Paolo 2000, p.442) 
Preghiera
La preghiera è l'atto con il quale un credente si rivolge a Dio mediante parole, pensieri, gesti rituali... per chiederGli aiuto e protezione, o anche per lodarLo, adorarLo, ringraziarLo.
In generale si possono distinguere:
La preghiera liturgica”, destinata al servizio cultuale di una comunità religiosa;
La preghiera personale”, non necessariamente vincolata a forme standardizzate e ispirata dalla individuale sensibilità del credente.
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Piste di approfondimento:
- In questo blog, vedi i post "Mente e Suono... che si fanno preghiera"; "La preghiera nella tradizione biblica"; "Il modello di preghiera custodito nei Vangeli"; La preghiera contemplativa;
- Nel blog “Diario di un monaco, discepolo di Swami Roberto”, vedi i post "Le braccia levate al cielo"; "A proposito di preghiera"; "Maternità divina"; "Quando ti fai preghiera"; "Vi è una preghiera..."; "Ci sono dei momenti nella tua vita..."; A mani giunte; A braccia aperte; Piegando le ginocchia; Come pupilla degli occhi...; Preghiere lanciate verso Dio; Il Roseto di preghiereAvvicinamento; Parlate alla roccia; In unione con l'Amen-CristoIntercessione... e compassione; Pioggia benefica; SinfonicamenteL'unione fa la forza; Amen... e Aum; Le corde della cetra; A modo Suo...; Dai "pesi" ai "passi"; La vita che è in noi, è Energia; A proposito di Soprannaturale; Come i bambini...; In contatto con la Sorgente della Potenza Divina; Foresta di alberi; Non abbandonarci alla tentazione; Liberaci dal male; Connessione... con il Soprannaturale; Rifornimento di Forza divina; Tempo... per Dio; Divina Onnipresenza;  
Provvidenza
Nella tradizione biblica la Provvidenza (dal lat. providentia, corrispondente al greco prònoia) è il governo del mondo e della storia degli uomini ad opera di Dio, Il quale interviene nelle vicende del popolo come anche nell'esistenza dei singoli individui... e realizza i suoi piani secondo fini che si sviluppano in modo metarazionale, andando oltre ciò che è sondabile dalla ragione umana. Questi divini piani provvidenziali possono pertanto restare umanamente incomprensibili ma, nella prospettiva della fede, essi non sono meramente irrazionali... perché la superiore Sapienza di Dio li governa in un modo che è inconoscibile alla limitata intelligenza umana, eppure è in sé coerente.
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Piste di approfondimento:
- In questo indice, vedi il termine ebraico 'esah
- In questo blog, vedi i post:  
- Il concetto di « Provvidenza » nell'Antico Testamento;
- La "provvidenziale" vicenda di Giuseppe: Dio può trasformare il male... facendolo servire al bene ;
 - « Il Padre vostro celeste sa che avete bisogno di tutte queste cose » (Mt 6,32)
- Nel mio blog "Diario di un monaco, discepolo di Swami Roberto", vedi i post: In sospeso... sopra di te; In tutti i nostri passi; Che tutto si trasformi... in bene
Ramia
I Ramia sono i ministri di culto della Chiesa Anima Universale. Il loro servizio per quanti hanno scelto di battezzarsi nella Chiesa è l’amministrazione dei Sacramenti, ma la missione dei Ramia implica anche la disponibilità ad aiutare ogni cittadino del mondo senza chiederne la conversione. Nei nostri monasteri-ashram si recano ogni giorno persone di varie religioni per parlare con i Ramia dei loro affanni, per chiedere un consiglio illuminante, una benedizione, una preghiera. Grazie a Dio, molti risolvono o affrontano con più serenità i loro problemi spirituali e materiali, ritrovando la forza di sorridere ancora alla vita.
Ramia è un nome biblico, dall’ebraico Ramiah che significa "Dio ha liberato".
Dall’appellativo Ramia derivano i termini ramirico e ramirici riferiti ai fedeli di Anima Universale.
(cf. la pagina "Monaci Ramia: preghiera, servizio e gioia" nel sito ufficiale della Chiesa Anima Universale)
Reincarnazione
Il termine reincarnazione proviene «dal latino reincarnatio, “nuova incarnazione”, ed indica l'assunzione di un'altra vita corporea dopo la morte.» (cf. Dizionario del Cristianesimo, suppl. a Jesus – marzo 2000, Periodici san Paolo, Milano, p.183).
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Puoi approfondire il significato cristiano-ramirico di reincarnazione:
- Nella mia pagina facebook "Diario di un monaco", nel video introduttivo;
- Nel mio blog “Diario di un monaco, discepolo di Swami Roberto”, nei post: Questione di... “come”; Senti chi parla...; Spirito unico e irripetibile; Nascere di nuovo; Alcuni “passi” nel Purgatorio; La donna è donna... o uomo mancato? Incubi e farneticazioni dell'Aquinate (vedi P.S.); L'albero; Correzione misericordiosa;
- Nel mio blog "Sui Sentieri del Vangelo di Giovanni", nei post: Gv 9,2; Nota esegetica su Gv 3,3-4; Gv 5,21;  
Rivelazione
In senso generale il termine “rivelazione” (derivato dal verbo latino revelare, “togliere il velo”), indica qualcosa di nascosto, di misterioso, che si svela rendendosi riconoscibile, accessibile.
In una prospettiva di fede « dal momento che la rivelazione riguarda il mistero che si nasconde dietro ogni aspetto del mondo, e quindi il senso e lo scopo dell'esistenza umana, essa trova un luogo privilegiato nel pensiero religioso. Nella civiltà moderna dell'Occidente, la rivelazione diventa anche il concetto che si oppone all' “Illuminismo” (inglese enlightenment), nel quale pure è implicito il fatto che l'uomo raggiunga una chiarezza su di sé e sulla sua vita, ma non con l'aiuto divino, bensì grazie alla luce della propria ragione umana.» (H. Waldenfels, Dizionario delle Religioni, suppl. a JESUS – anno XXIV – aprile 2002, Milano, Periodici San Paolo, Vol.2 p.298).
« Tutte le religioni per essenza vivono del fatto che Dio o il divino si rendono noti all'uomo e l'uomo si impegna a corrispondere alla divinità con la sua vita.» (H. Waldenfels, idem)
Nella prospettiva specificamente cristiana, il termine “rivelazione” (in greco apokálypsis) indica l'autocomunicazione che, per amore, Dio fa di Sé all'essere umano... al fine di aiutarlo a cogliere il senso della sua esistenza e di orientarlo quindi verso la salvezza.
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Piste di approfondimento:
- In questo blog vedi il post "Rivelazione... ed interpretazione"
- Nel mio blog “Diario di un monaco, discepolo di Swami Roberto”, vedi il post: La Verità del tuo Essere...
Rûah
Termine ebraico che indica lo Spirito divino, come anche lo spirito vitale umano e animale, e poi anche il vento. Nella Bibbia cristiana il vocabolo rûah è tradotto con il termine greco pnéuma (che riflette la stessa varietà di significati) e con il latino spiritus
Vedi i post: Il “Soffio vitale” della Rûah ; Il "Soffio ispiratore" della Rûah ; Rûah in azione transitoria... e permanente ; Il "Germoglio"... su cui si posa lo Spirito del Signore (Is 11,1-9 ; I doni dello Spirito: Sapienza (Hokmah) e Intelligenza (Bînah)  ;  I doni dello Spirito: Consiglio ('Esah) e Fortezza (Gheburah) I doni dello Spirito: Conoscenza (Da'at) ; I doni dello Spirito: Timore-Amore (Jir'at) del Signore; Lo Spirito Santo: Azione Divina nel mondo;
Sacro
Il termine sakros (sacro) deriva dalla radice indoeuropea sak (esistere, essere reale).
“Il Sacro - dice Mircea Eliade - è la realtà che trascende questo mondo, in questo mondo si manifesta e per ciò stesso lo santifica e lo rende reale”. (M.ELIADE, Le sacré et le profane, Gallimard, Paris 1965, p.171).
Così inteso, il Sacro si manifesta sempre come qualcosa di diverso dal “profano”, cioè dalla realtà così come noi la percepiamo nella sua ordinarietà e, in questa prospettiva religiosa, il Sacro e il profano sono pertanto le due dimensioni del mondo.
Questa nozione astratta del Sacro lascia il posto, nella tradizione biblica, ad una concezione nella quale il Sacro è sempre messo in relazione con Jahvè, il Dio di Abramo, Isacco e Giacobbe.
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Piste di approfondimento in questo blog: Il « Sacro », una definizione di partenza ; Il « Sacro » nella tradizione biblica,   
Salvezza (Vita eterna)
Nella tradizione cristiana la Salvezza - in greco “Sotería” - « è il contenuto proprio dell'annuncio evangelico come azione e dono di Dio per l'uomo, come senso definitivo e realtà dell'esistenza umana sotto questa azione di Dio, come valore dell'attività dell'uomo condotto dalla grazia di Dio.» (Dizionario del Cristianesimo, suppl.a JESUS – anno XXII – marzo 2000, Milano, Periodici San Paolo, p.171).
« In qualunque modo la si formuli concretamente, la questione sulla salvezza è probabilmente una delle più incisive fra tutte quelle che attraversano e travagliano l'esistenza personale di ogni uomo e l'intera storia dell'umanità. In effetti, le proposte riguardanti il “senso della vita”, le “visioni del mondo”, le concezioni del destino umano e della storia che la maggior parte delle religioni sono o vogliono diffondere, si definiscono essenzialmente in rapporto alla salvezza. In questo, il cristianesimo non fa affatto eccezione: esso si presenta come un annuncio e una via di salvezza.» (cf. Joseph Doré, Grande Dizionario delle religioni, Cittadella Editrice, Assisi 1990, p.1863).
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Piste di approfondimento:
- Nel mio blog “Diario di un monaco, discepolo di Swami Roberto” vedi i post: Uno sguardo sul paradiso; Al di là della forma... e al di là del tempo; L'aldilà... nell'aldiquà; Questioni di virgole; "Pesci" vivi; Dalle tenebre... alla Luce dell'immortalità; La mia « amrita »…; La "faccia" eterna della realtà;
- Nel mio blog "Sui sentieri del Vangelo di Giovanni", vedi la voce "Escatologia attuale" (nel Glossario)   
Segno
“Segno” (in ebraico ‘ōt, in greco sēmeion) è uno dei termini usati nella Bibbia per designare il “miracolo” in quanto rivelazione di Dio, fatto straordinario portatore di un suo “messaggio in azione”.
Nella prospettiva cristiana... sia i segni costituiti dalle azioni di Dio in favore del suo popolo narrate dall'Antico Testamento, sia i segni compiuti da Gesù nel Nuovo... indicano e rivelano "qualcosa" del segno perfetto: la morte e resurrezione di Cristo.
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Piste di approfondimento:
- In questo blog, vedi i post : Parole "miracolose" nella Bibbia ebraicaLa dimensione simbolica del miracoloIl "Segno" divino... che ravviva la fedeI Segni divini in quanto appelli alla conversione interiore"Segno"... e libertà“Vedere” il Segno divino (Gv 6,26)Il "segno"... come “segnale” verso la meta
- Nel mio blog "Diario di un monaco, discepolo di Swami Roberto", puoi vedere il post "A proposito di segni"; 
Shëkhināh
Shëkhināh (Ebraismo): « Da sh-kh-n, abitare, la Shëkhināh, Presenza divina, è uno dei nomi di Dio nella letteratura rabbinica. Questo titolo che mette l'accento sull'immanenza di Dio non indica il luogo di abitazione ma la presenza insieme nascosta e svelata di Dio, le sue manifestazioni e la sua vicinanza all'uomo. Si parla della “gloria della Shëkhināh, delle “ali della Shëkhināh, di seguire i “Passi della Shëkhināh». (Cfr. Dominique de La Maisonneuve, Grande Dizionario delle religioni, Cittadella Editrice, Assisi 1990, p.1957).
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Pista di approfondimento in questo blog: Shëkhināh, la presenza di Dio ; Il Tempio di "pietre vive"... che accolgono "Cristo nell'uomo"  
Simbolo
Il termine greco sýmbolon (in latino symbolus) significa letteralmente “ciò che è messo insieme”.
In senso religioso, il simbolo “mette insieme” i due estremi della realtà, ovvero il "mondo" e "ciò che non è di questo mondo"... rivestendo cioè la funzione di essere un po' come un “ponte” che, per esempio, mette in comunicazione tempo ed Eternità, relativo ed Assoluto.
E' solo facendo ricorso al simbolo che il linguaggio teologico può parlare di Dio, la cui Realtà è di per sé “ineffabile”, cioè inesprimibile con le parole umane, ma di cui – per l'appunto – si può parlare facendo ricorso al linguaggio simbolico, mediante il quale si può in sostanza affermare che Dio è “come qualcosa” che concretamente esiste in questa dimensione, attribuendo a questo "qualcosa" la funzione di simboleggiare la Realtà trascendente di Dio. 
Soprannaturale
In generale, il termine soprannaturale indica tutto ciò che trascende la natura, e "Nell’ambito della fede cristiana (il soprannaturale) si riferisce a tutto ciò che è di Dio e che dipende dall’iniziativa gratuita di Dio, superando la capacità dell’intelligenza e le forze della volontà dell’uomo" (Dizionario del Cristianesimo, suppl.a JESUS – anno XXII – marzo 2000, Milano, Periodici San Paolo, p.170)
Nel linguaggio comune:
Il sostantivo soprannaturale designa ciò che sta al di sopra della natura e che, in quanto tale, si manifesta come non soggetto alle sue forze e alle sue leggi.
L'aggettivo soprannaturale designa sia ciò che oltrepassa il corso ordinario della natura (e con questo significato si utilizza anche il termine preternaturale)... sia ciò che va al di là dei limiti dell’esperienza e della conoscenza umane (ovvero ciò che è indicato anche con l'aggettivo “trascendente”) (cf. http://www.treccani.it/vocabolario/soprannaturale).
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Piste di riflessione:
- In questo Dizionario vedi anche la voce "Miracolo";
- Nel mio blog "Diario di un monaco, discepolo di Swami Roberto", puoi vedere i post:
   "Una questione... di orizzonti"; A proposito di Soprannaturale; « Vedere » la Luce della Pasqua;
Spirito
Spirito - termine con cui si traduce il greco pnêuma, che nella più antica accezione significava “respiro”, “aria”, “soffio animatore” (in lat. Spiritus). 
Nel linguaggio biblico il termine “spirito” (ebr. rûach, gr. pnêuma) significa propriamente “soffio”, “vento”, “energia vitale” in quanto manifestata nel respiro.
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Piste di approfondimento:
- Nel mio blog "Diario di un monaco, discepolo di Swami Roberto", puoi vedere i post "Anima... e Spirito"; "L'angelica farfalla"; "Spirito unico e irripetibile"; A favore di vento; Lo Spirito del Padre nostro è dentro di te... con il suo potere;         
Spirito/Spirito Santo
Spirito/Spirito Santo - « Spiritus (latino), pneûma (greco) e rûah (ebraico) vanno intesi principalmente come "vento", "alito", "tempesta", "soffio", "respiro". Di solito Spirito significa una realtà immateriale, che trascende il tempo e lo spazio, che è portatrice di facoltà intellettuali o di intelligenza e moralità, che ha spontaneità creativa e recettività e può designare una qualità essenziale sia dell’uomo sia del divino.
Per l’Antico Testamento e per la teologia ebraica, lo Spirito di Dio è un modo in cui Dio si rivela, in cui Dio opera nella storia e vi diventa percepibile. 
Nel Nuovo Testamento lo Spirito Santo ha un ruolo centrale, in quanto sperimentato come dono escatologico (Atti degli Apostoli) che Dio fa al suo popolo per mezzo del Messia promesso, Gesù Cristo (...) Ogni riflessione sull’azione dello Spirito Santo si richiama all’esperienza della sua presenza ed è comprensibile solo tenendo presente il legame inscindibile della pneumatologia con la cristologia.» (Dizionario del Cristianesimo, suppl.a JESUS – anno XXII – marzo 2000, Milano, Periodici San Paolo, p.171).
Nel corso dei primi secoli dell'era cristiana, la riflessione teologica giunse a concepire lo Spirito Santo come « una terza persona divina, accanto al Padre e al Figlio. (…) Dio è dunque uno e trino, un solo Dio in tre persone.» (idem)
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Piste di approfondimento:
- In questo blog, puoi vedere i post: « Nel “vento” dello spirito »« Il “Soffio vitale” della Rûah »« Il "Soffio ispiratore" della Rûah »« Rûah in azione transitoria... e permanente »« Il "Germoglio"... su cui si posa lo Spirito del Signore (Is 11,1-9) »« I doni dello Spirito: Sapienza (Hokmah) e Intelligenza (Bînah) »« I doni dello Spirito: Consiglio ('Esah) e Fortezza (Gheburah) »« I doni dello Spirito: Conoscenza (Da'at) »« I doni dello Spirito: Timore-Amore (Jir'at) del Signore »« Lo Spirito di Dio, nel Cristo »; Sulle "ali" dello Spirito; Uno sguardo sullo Spirito... dall'Antico al Nuovo Testamento; Alcuni "tratti" neotestamentari dello Spirito; Uno sguardo... alla visione paolina dello Spirito; La concezione giovannea dello Spirito; La biblica promessa dello Spirito; Lo Spirito Santo: Azione Divina nel mondo;
- Nel mio blog "Diario di un monaco, discepolo di Swami Roberto", vedi i post: Il linguaggio dello Spirito; Il "profumo" dello Spirito Santo; Con... solare; Spira, Vento, le tue brezze salutari; "Anima... e Spirito"; A favore di vento; Lo Spirito del Padre nostro è dentro di te... con il suo potere; Connessione... con il Soprannaturale; Fuoco Divino;       
- Nel mio blog "Sui sentieri del Vangelo di Giovanni", vedi la voce "Paràclito" (nel Glossario)   
Swami
Swami – Dal sanscrito svāmī, che significa “guida spirituale”.
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Swami Roberto è il mio Maestro spirituale, e in questo blog vi parlo di Lui nelle pagine “Swami Roberto” e "Il Darshan di Swami Roberto", oltre che nei post:  Swami Roberto... e il mio "faccia a faccia" con il Soprannaturale; Swami Roberto... e la mia prima volta al suo Sacro Darshan;
Talmud
Talmud (Ebraismo): codice della legge orale comprendente la Mishnāh e la Gemara
Tanakh
Tanakh (Ebraismo): "Acronimo comunemente usato per indicare la Bibbia ebraica. E’ formato dalle iniziali delle parole Torah ("Insegnamento"; i primi cinque libri biblici, definiti "Pentateuco" dai cristiani), Nevi’im (Profeti) e Ketuvim (Scritti)"
(Cf. Dan Cohn-Sherbok, “Ebraismo”, Milano: Edizioni San Paolo 2000, p.539)
Taumaturgo
Taumaturgo (Cristianesimo): Termine proveniente dal greco thaumatourgós (da tháuma, “miracolo”, più un derivato di érgon, “opera”), che significa "colui che opera miracoli".
Tempio
La parola “tempio” (in latino templum), etimologicamente derivata dalla radice del verbo greco témnein (“tagliare”, quindi “delimitare”) e da témenos (“recinto sacro”), sta ad indicare il luogo privilegiato dell'epifania del divino, distinto dallo spazio esterno profano.
Nella tradizione ebraica questo termine è usato in modo assoluto, e con l’iniziale maiuscola, per indicare il Tempio di Gerusalemme, ma anche la Sinagoga è chiamata genericamente tempio.
Nella tradizione cristiana, il vero tempio è il Corpo stesso di Gesù (Cfr. Gv 2,21) per cui, a loro volta, templi viventi diventano i credenti che instaurano la piena comunione spirituale con Lui, accogliendo “Cristo nell'uomo”.
P.S. - La parola “chiesa” (dal greco εκκλησὶα, in latino ecclesia), originariamente indicante la comunità dei fedeli riuniti per la celebrazione del culto, nel corso dei secoli venne poi usata anche per indicare il tempio/edificio di culto.
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Piste di approfondimento:
- Nel mio blog "Diario di un monaco, discepolo di Swami Roberto", vedi i post "Appuntamento con Dio"; Otto sacro; La mappa del "Tesoro"; Divina Beatitudine; La mia « Bêtlehem »; "Lievitazione" interiore; Abitare nel Tempio; Il Tempio... e gli alberi;
- In questo blog: Il Nome divino... nel Tempio di Gerusalemme ; Shëkhināh, la presenza di Dio; Il « Nuovo Tempio »... nel Corpo di Cristo ; Il Tempio di "pietre vive"... che accolgono "Cristo nell'uomo" ;       
Teofania
Il termine teofania (dal greco “Theos”, Dio, e “phàinein” manifestarsi), designa una particolare manifestazione del divino agli esseri umani, che gli autori biblici abitualmente descrivono inserendola in una “cornice” di fenomeni esteriori particolari e caratteristici.
Pur manifestandosi con “segni” eclatanti, il Dio biblico non cessa peraltro di mantenere la sua presenza avvolta nel mistero, per cui l'effetto di queste teofanie è da un lato quello di far risaltare in forma più solenne la trascendenza inaccessibile e la maestà di Jahvé... e dall'altro quello di mostrare la sua vicinanza, espressa mediante la sua Parola rivelatrice.
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Pista di approfondimento in questo blog: Le teofanie bibliche: dai fenomeni naturali eclatanti... ad "una voce di sottile silenzio" ; « Questo è il mio nome per sempre » (Es 3,15)   
Tōrāh
Nella concezione ebraica la Tōrāh è l'insegnamento divino contenuto nei primi cinque libri del Tanakh, che è l'insieme dei Testi sacri dell'Ebraismo. Questi cinque libri della Tōrāh (definiti dai cristiani “Pentateuco”) sono noti anche come il “Libro dell'Alleanza” (Es 24,7) perché in essi sono contenuti i precetti dell'alleanza che il Dio di Abramo, Isacco e Giacobbe ha stipulato con il popolo ebraico. Poiché nella fede giudaica Jahvè compie fedelmente le sue promesse nella misura in cui il popolo si dimostra fedele alla volontà divina espressa in questi 5 libri (Dt 26,16-19), la Tōrāh è anche una Legge divina, alla quale ogni fedele è chiamato ad obbedire.
La Tōrāh è la prima delle 3 sezioni della Bibbia ebraica (Tanakh), che è costituita anche da Nevi'im (Profeti) e Ketuvim (Scritti). 
Trascendente
Provenendo dal latino “trascendere” (salire al di sopra), l'aggettivo trascendente designa “ciò che è al di là di ogni esperienza possibile, come realtà assoluta e perfetta” (cf. La Nuova Enciclopedia Universale Garzanti, 1982, p.1421); Trascendenza “è la caratteristica di ogni realtà che, superando il mondo naturale, è indipendente e distinta da esso” (Cf. Dizionario del Cristianesimo, suppl. a Jesus – marzo 2000, Periodici san Paolo, Milano, p.183).
Nella prospettiva religiosa ebraico-cristiana, l'espressione trascendenza di Dio” designa lo stesso Dio in quanto distinto dal “creato” da Lui manifestato... e questa concezione si contrappone alle concezioni immanentistiche che identificano la Divinità con la natura.
In quanto trascendente, «Dio è l'essere superiore per eccellenza, il “totalmente altro” a tutti gli esseri, pur essendo presente nell'intimo più profondo delle creature.» (Cf. Dizionario del Cristianesimo, idem, p.183).
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Piste di approfondimento:
Nel mio blog "Diario di un monaco, discepolo di Swami Roberto", vedi i post "La spaccata"; "Ancora oltre..."; 
Verbo (Logos)
Nella teologia cristiana, “Verbo” è la traduzione del termine greco “logos” (parola, ragione).
« L'uso più decisivo di logos si trova nel prologo del quarto Vangelo: “Nel principio era il Logos [Il Verbo, secondo la traduzione tradizionale], e il Logos era presso Dio e il Logos era Dio” (Gv 1,1). Giovanni si ispira chiaramente all'inizio della Genesi, che il Targūm palestinese traduceva così: “Dal principio, il mëmrā [termine aramaico che significa parola] di JHWH, con saggezza, creò e terminò i cieli e la terra”. Il Logos appare così come l'artefice (*) della creazione (1,3), la vera luce che illumina tutti gli uomini.» (cf. Edouard Cothenet, Grande Dizionario delle religioni, Cittadella Editrice, Assisi 1990, p.1164).
Il Verbo-Cristo compie la sua missione di salvezza “facendosi carne” (cf. Gv 1,14).
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Piste di approfondimento:
- Nel mio blog “Sui sentieri del Vangelo di Giovanni”, puoi approfondire la cristologia del Logos a partire dalla voce “Logos” nel Glossario.
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(*) P.S. - Nella tradizione orientale, un ruolo “creativo” analogo a quello del Logos-Cristo è attribuito al Sacro Om, la sillaba sacra che nel corso dei secoli “da formula di affermazione di fede... assunse il significato simbolico di gesto creativo del Verbo” (cf. Dizionario delle Religioni Orientali, Milano, Garzanti Editore 1993, p.226).
Per approfondire la peculiare concezione cristiana-ramirica del Verbo-Om, puoi seguire queste piste di approfondimento:
* In questo blog: Un concetto religioso “trasversale”: è la Parola divina che porta ogni cosa all'esistenza; Dal suono... al Verbo divino; Il divino Amen; Mente e suono... che si fanno preghiera;
* Nel mio blog “Diario di un monaco, discepolo di Swami Roberto”: L'ex anello mancante; Ciò che è...; I sacri Elementi della VitaIl « Suono » divino del Cristo, l'immanente principio VitaLampada per i miei passi; Suono unico ed inconfondibile; Sinfonia divina; Verbo incarnato... e non incartato; Incarnazione divina; Miele per l'anima; Respiro vitale; "Amen... e Aum";    
Vita
Nella tradizione biblica più antica, la “vita” è l'alito vitale soffiato da Dio che fa dell'uomo un essere vivente (Gn 2,7)... essa è dono del Dio vivente, Il quale è la sorgente della vita (Sal 36,10).
Nel Vangelo di Giovanni, la vita è il Verbo-Logos incarnato in Gesù (Gv 1,4); inoltre, in riferimento ai due termini che nella lingua greca designano la realtà della vita ... nella teologia giovannea gli interventi miracolosi che il Logos-Cristo opera sul piano della vita fisica (in greco “bíos”), sono dei "segni" che... quando vengono accolti dal credente... trasportano questo aiuto sul piano della sua vita spirituale (che nel linguaggio giovanneo è designata dal termine greco “zoé”), cioè la vita completa in comunione con Cristo, che non è sottoposta alla morte.
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Piste di approfondimento:
- In questo blog: Il “Soffio vitale” della Rûah;
- Nel mio blog "Sui Sentieri del Vangelo di Giovanni":  Vita; Vita eterna; Logos (Verbo-Cristo);
- Nel mio blog "Diario di un monaco, discepolo di Swami Roberto", puoi approfondire la concezione cristiana-ramirica del Cristo-Vita, ripercorrendo questi post : Cristo... Vita cosmica; I sacri Elementi della VitaIl « Suono » divino del Cristo, l'immanente principio Vita; Un solo Soffio vitaleQuestione vitale; Dio in ciascuno di noi; L'ex anello mancante; pensieri... "a caldo"; Al di là delle differenze teologiche...; Ciò che è...; In ogni cellula...; Respiro vitale; La Vita è Dio; Rifornimento di Forza Divina;