Pur se nel linguaggio moderno il termine “miracolo” è ormai usato anche nella quotidianità "profana", con frasi del tipo "è un miracolo che tu sia arrivato puntuale a questo nostro appuntamento", "gli anni del miracolo economico sono un lontano ricordo", ecc. ecc.... l'ambito "naturale" e originario del miracolo è quello religioso, sul quale ci apprestiamo adesso a focalizzare la nostra attenzione.
Una prima e generica definizione di miracolo, che ben si presta ad introdurci nell’argomento, è quella che troviamo in un comunissimo vocabolario: “qualsiasi fatto che susciti meraviglia, sorpresa, stupore, in quanto superi i limiti delle normali prevedibilità dell’accadere o vada oltre le possibilità dell’azione umana” (Cf. http://www.treccani.it/vocabolario/miracolo/).
Da questa prima definizione si evincono la componente oggettiva del miracolo, cioè la manifestazione di un fatto che è particolare per le sue caratteristiche intrinseche, o per le modalità e le circostanze nelle quali si verifica... e la componente soggettiva, ovvero la meraviglia suscitata nell’essere umano da tale evento miracoloso.
Rispetto a questa generica nozione di partenza, la prospettiva religiosa aggiunge ovviamente anche la “firma d’autore” del miracolo, ovvero la “causa divina” della quale cominciamo ad occuparci nella prossima tappa.
Segue: Un primo sguardo sulla "causa divina"
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