I Segni divini in quanto "appelli" alla conversione interiore

Giunti a questo punto del nostro percorso, che da alcune tappe si sta svolgendo nei “territori” dei miracoli narrati nei Vangeli, abbiamo ormai chiaramente compreso come il compito primario dei “segni” miracolosi operati da Gesù sia quello di costituire un appello alla conversione e alla fede... ovvero di essere dei “richiami” volti ad instaurare un dialogo con le persone miracolate (o testimoni del miracolo)... stimolandole a far arretrare i “regni” dell'umano egoismo, così da far invece avanzare quel “Regno di Dio” che porta con sé "poteri e tesori" dello spirito, tra i quali carità, rettitudine, compassione, ecc. ecc.
Vista da questa prospettiva, la funzione del “segno” divino è dunque quella di instaurare, tra Cristo e il miracolato, una relazione trasformatrice... la quale può peraltro stabilirsi e produrre frutto soltanto nella misura in cui la persona che riceve il “segno” lo accoglie con una giusta disposizione interiore.
Affinché ciò avvenga, il credente deve quindi vincere le “resistenze interne” provenienti da ego ed ignoranza spirituale... sui quali il “principe di questo mondo”, o “maligno” che dir si voglia (cf. Gv 17,15), esercita il suo incessante influsso, mediante tentazioni e illusioni. 
Inoltre, per far sì che questo appello alla conversione possa trasformarsi in realtà, è anche necessario... oltre all'accoglimento del segno... un conseguente cambiamento di vita da parte della persona miracolata, la quale dimostra così di mettere a frutto, e quindi di “replicare” nel suo piano interiore, il cambiamento fisico/esteriore su di lei operato dal segno divino.
Questo specifico aspetto è evidenziato, per esempio, nella guarigione dell'infermo ai bordi della piscina di Betzatà quando Gesù, dopo averlo guarito, gli dice anche: “non peccare più, perché non ti accada qualcosa di peggio” (Gv 5,14)...
Queste parole di Gesù sottolineano come l'intervento divino, che per grazia concede al miracolato una nuova opportunità di vita, non deve essere sprecato... altrimenti la mancata conversione interiore diventa un ulteriore fardello karmico che la persona irriconoscente finisce con il “caricare” su di sé, “appesantendo” le condizioni della propria esistenza terrena.





Segue: "Segno"... e libertà

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