Anche se, come abbiamo appena visto, in molti dei casi narrati dai Vangeli la “fede-fiducia” delle persone bisognose è l'indispensabile presupposto dei miracoli operati da Gesù... in altri casi i “ruoli” di questo rapporto binario si invertono... perché sono i miracoli da Lui operati a svolgere la funzione di suscitare la fede nelle persone che sono beneficiarie e/o testimoni del suo divino intervento.
Basti pensare ad alcuni celebri “segni” operati da Gesù e narrati dall'evangelista Giovanni, come per esempio il miracolo della trasformazione dell'acqua in vino alle nozze di Cana, con il quale “Egli manifestò la sua gloria e i suoi discepoli credettero in lui” (Gv 2,11), o la stessa risurrezione di Lazzaro, a seguito della quale “molti dei Giudei che erano venuti da Maria, alla vista di ciò che egli aveva compiuto, credettero in lui” (cf. Gv 11,45).
Ma ciò non significa, ovviamente, che in presenza della “causa” del miracolo, l' “effetto” della fede debba ritenersi scontato... come dimostra, solo per fare un esempio, il fatto che Gesù “si mise a rimproverare le città (di Corazìn e di Betsàida) nelle quali era avvenuta la maggior parte dei suoi prodigi, perché non si erano convertite” (Mt 11,20ss).
In ogni caso, al di là del loro “risultato” - sempre determinato dall'umana libertà di credere o di non credere - questi miracoli volti a suscitare la fede possono essere inseriti nella grande categoria dei “miracoli di attestazione” che in una precedente tappa del nostro viaggio abbiamo definito... i quali comprendono i miracoli compiuti da Gesù sia per dare prova della sua identità divina, sia per dare dimostrazione che la sua missione si svolge in attuazione alla suprema Volontà del Padre, Il quale, in assoluto, è la Sorgente di ogni miracolo...
...E a fronte del fatto che la divina Volontà dell'eterno Padre non può essere pienamente compresa dalla logica razionale dell'essere umano (di per sé limitata e quindi impossibilitata a comprendere in toto i Piani trascendenti di Dio)... bisogna tenere sempre a mente che le motivazioni dei miracoli non possono essere interamente “catturate” dalla riflessione teologica.
Pertanto, in relazione allo specifico argomento di cui ci stiamo qui occupando, non bisogna neanche dimenticare che il rapporto fede-miracolo non può essere ricondotto ad una mera logica razionale... anche perché, di fatto, esso varia da caso a caso, a seconda delle condizioni interiori in cui si trova la persona, o le persone, che sono coinvolte nel fatto miracoloso.
Chiarito questo punto... noi possiamo adesso continuare il nostro percorso osservando un ulteriore aspetto della questione, ovvero il fatto che Dio possa anche prendere l'iniziativa non tanto per suscitare... bensì per ravvivare la fede.
Segue: Il "Segno" divino... che ravviva la fede
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