La seconda coppia dei doni dello Spirito che Isaia indica nella sua visione profetica (Cf. Is 11,2), è composta dallo Spirito del Consiglio (in ebraico ‘Esah) e dallo Spirito della Fortezza (in ebraico Gheburah).
Com’è noto, nel comune linguaggio “profano” il consiglio è il suggerimento che viene dato “a fin di bene” ad una persona, per aiutarla a dirimere i suoi dubbi e/o ad orientare le sue scelte, in modo da consentirle di agire per il meglio.
Nella prospettiva biblica, questo risvolto pratico del consiglio trova la sua sublimazione in quello Spirito del Consiglio che ha la sua “Sorgente” nella Volontà provvidente di Dio, Il quale è l'Unico a sapere cosa sia per davvero “il meglio” per ciascuno di noi:
In Lui esiste infatti un “Progetto” volto al bene di ogni singolo essere umano, ed è per questo motivo che Isaia usa il termine ebraico ‘esah... il cui significato letterale è per l'appunto “progetto”, ma che le comuni edizioni bibliche traducono come “consiglio”.
Questa traduzione si spiega per il fatto che questo divino Progetto, cioè la ‘Esah Jahvè, è di per sé meta-razionale e, in quanto tale, pur senza essere irrazionale essa si pone al di là di ciò che un credente può razionalmente comprendere... ed il “Consiglio” è il dono dello Spirito mediante il quale Colui che ne dispone indica al credente in quale direzione è orientato il Progetto di Dio per il suo bene.
Detto in altri termini, lo “Spirito di Consiglio” è quella capacità di consigliare che può essere espressa solo da Colui che, avendo su di Sé in modo permanente lo Spirito di Dio (Cf.Is 11,2), sa in quale direzione il Signore vuole guidare un credente, e proprio per questo può consigliarlo, orientandolo verso il suo bene spirituale grazie all’intuizione soprannaturale di ciò che, di volta in volta, è conveniente che lui faccia per muoversi all’interno del “disegno” divino.
Il credente che accoglie questo soprannaturale “consiglio” proveniente dallo Spirito divino, si inserisce dunque nel superiore “Progetto di Dio”, designato dall’espressione ebraica ‘Esah Jahvè.
La Rûah gheburah, cioè lo “Spirito di Fortezza”, è invece un dono soprannaturale chiaramente riferito alla forza che lo Spirito divino infonde in coloro che, accogliendoLo, sono aiutati a far fronte a quella lotta interiore che si rende necessaria per respingere le insidie del male e per testimoniare, con azioni concrete, la propria fede in Dio... anche di fronte alle avversità e alle ostilità che si possono incontrare nel mondo.
Come vedremo, nel Nuovo Testamento questa concezione teologica troverà espressione in modo particolarmente chiaro nel “Parakletos”*, vale a dire lo Spirito Santo così com’è presentato dall’evangelista Giovanni.
Segue: I doni dello Spirito: Conoscenza (Da'at)
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Piste di approfondimento:
* "La missione del Paràclito" (Nel mio blog "Sui sentieri del Vangelo di Giovanni")