Il "Germoglio"... su cui si posa lo Spirito del Signore (Is 11,1-9)

« Il bambino metterà la mano
nel covo del serpente velenoso…
La conoscenza del Signore riempirà la terra
come le acque ricoprono il mare.»
(Is 11,8-9)
Come già abbiamo visto nel corso della tappa « Il "Soffio ispiratore" della Rûah »... nell’attesa giudaica il Messia sarebbe stato il re-perfetto, Colui che avrebbe sublimato l’idea stessa di sovranità consentendo l’instaurazione di un tempo di pace e giustizia, la cosiddetta “era messianica”, riflesso terrestre della santità di Jahvè.
Ciò avrebbe potuto accadere perché sul Messia avrebbe dimorato in modo permanente la Rûah Jahvè, lo Spirito di Dio che Gli avrebbe conferito stabilmente delle facoltà sovrumane e Gli avrebbe permesso così di pensare e agire allo stesso modo in cui pensa e agisce Jahvè.
Le caratteristiche del futuro Messia sono riconoscibili nel brano in cui Isaia canta l’intronizzazione di un nuovo re, il quale viene definito come “un germoglio che spunterà dal tronco di Iesse” (Cfr. 11,1-9).
Iesse è il padre di Davide (1Sam 16,1s; cf. Rt 4,22), antenato dei re di Giuda (cfr. Mt 1,6-16; Ap 5,5)… ed il profeta ne parla qui come di un “tronco” ormai inaridito a causa del fatto che i discendenti della dinastia davidica si sono dimostrati infedeli nei confronti di Dio.
Jahvè farà però spuntare da questa “pianta recisa” un “germoglio”, cioè un dono che è segno di vita e funge da simbolo del Messia (Cfr. Ger 23,5; Zc 3,8), e su questo germoglio “si poserà lo Spirito del Signore” (Is.11,2), che farà rifulgere su di Lui tutti i suoi doni.
Mediante tali doni, questo re-perfetto amministrerà in pienezza e vigore la giustizia, ergendosi a giudice nei confronti del male, della violenza e di ogni forma di empietà.
Nell’annuncio del profeta, sarà questa perfetta giustizia ad instaurare il nuovo mondo caratterizzato dalla pace messianica, illustrata da Isaia con l’immagine dell’armonia che idealmente regnerà anche negli animali naturalmente ostili tra loro, a richiamare dunque l’originaria e “paradisiaca” armonia dell'Eden narrato dalla Genesi (Cfr. Gen 2).
Nella visione profetica, quest’era di divina pacificazione portata dal germoglio-Messia renderà inoffensiva anche la minaccia del male, per il quale Isaia riprende il genesiaco simbolo del “serpente” (Cfr. Gen 3), nel cui covo “il bambino metterà la mano” (Is 11,8).
Com’è noto… in questo bambino che guiderà la creazione rinnovata caratterizzante la Nuova Alleanza, nella quale “la conoscenza del Signore riempirà la terra come le acque riempiono il mare” (Is 11,9)… la successiva tradizione cristiana avrebbe riconosciuto la prefigurazione del bambino-Gesù.

Nella prossima tappa, cominceremo ad osservare più da vicino i doni dello Spirito posti da Jahvè nel germoglio-Messia.




Segue: I doni dello Spirito: Sapienza (Hokmah) e Intelligenza (Bînah)

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Pista di approfondimento (nel mio blog “Diario di un monaco, discepolo di Swami Roberto”):
"Conoscenza incarnata"
“La primavera dello Spirito”