Come abbiamo visto nella tappa precedente, il Primo Testamento rivela lo Spirito di Dio in quanto forza divina che agisce nelle persone rendendole capaci di compiere atti o di pronunciare parole straordinarie, ben oltre le loro umane capacità… e tra le svariate distinzioni che è possibile rilevare all’interno di questa azione soprannaturale della Rûah Jahvè, una riguarda la sua durata nel tempo:
In taluni casi, il soffio vitale della Rûah opera i suoi prodigiosi effetti sulle persone in modo transitorio, come si può per esempio rilevare dalle mirabili vicende di Sansone e Gedeone narrate dal Libro dei Giudici… o da quelle di Saul raccontate nella prima lettera di Samuele.
In altri casi la forza divina della Rûah è invece un dono permanente, che per esempio Jahvè accorda a Mosè in vista del compimento della missione a lui affidata o, per fare un altro esempio, che Jahvè concede anche a Davide sul quale, al momento dell’unzione ricevuta dal profeta Samuele, “lo spirito del Signore irruppe da quel giorno in poi” (cf. 1Sam 16,13).
Per quanto riguarda in particolare i re, il rito dell’unzione con il quale sono consacrati manifesta in loro l’impronta indelebile dello Spirito… ma tale unzione, conferita per il tramite di esseri umani, non è però sufficiente a farne dei servitori di Dio capaci di restarGli sempre fedeli.
Nella tradizione giudaica, questo "problema" è risolto dall’idea che Jahvè provvederà alla salvezza del popolo mediante l'operato del re-Messia, sul quale sarà Dio stesso a conferire l’unzione dello Spirito, che così dimorerà permanentemente su di Lui.
Nell’attesa giudaica il Messia avrebbe aperto un tempo di felicità e santità nel quale – scrive per esempio Isaia - “la conoscenza del Signore riempirà la terra” (Is. 11,9) e, in questa cosiddetta “era messianica”, ci si attendeva che sarebbe avvenuto ciò che il profeta Gioele così esprimeva: “Io (il Signore) effonderò il mio Spirito sopra ogni uomo e diverranno profeti i vostri figli e le vostre figlie; i vostri anziani faranno sogni, i vostri giovani avranno visioni” (Gl 3,1; Cf. At 2,17ss).
In questa prospettiva, è dunque la Ruah Jahvè la forza divina che agisce nel tempo della Nuova Alleanza nella quale, annunciano i profeti dell’Ebraismo, il Signore porrà il suo Spirito nel cuore dell’uomo per renderlo interiormente ricettivo alla sua Voce e fedele alla sua Giustizia (Cf. Ez 36,25-27).
Nelle prossime tappe, ci soffermeremo sul celebre brano nel quale il profeta Isaia enumera i doni dello Spirito che dimorano permanentemente nel Messia.
Segue: Il "Germoglio"... su cui si posa lo Spirito del Signore (Is 11,1-9)
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