Umane benedizioni

Oltre alla benedizione religiosamente celebrata dal ministro di culto (cf. la precedente tappa: "La benedizione invocativa")... esiste anche una benedizione che lo stesso credente può “autonomamente” rivolgere ad un altro essere umano, invocando su di lui, con fede, la protezione divina... ed esprimendo l’intenzione che il Signore manifesti il bene nella sua vita.

Inoltre, anche al di fuori della prospettiva della fede... una benedizione “profana” può essere di fatto formulata da qualsiasi persona che esprima un augurio di bene e prosperità a favore di qualcuno.

In ogni caso, la benedizione può sempre essere espressa su un duplice piano:
Il piano più evidente è quello che coinvolge anche la "dizione"... cioè la parola che manifesta "sonoramente" la volontà di bene a favore del prossimo.
Poi, c'è il piano invisibile dell'intenzione che, anche senza essere "detta", fa comunque scaturire dall'interiorità dell'essere umano una  “vibrazione” energetica di bene che effettivamente può raggiungere il prossimo, perché il pensiero è energia che si manifesta nella dimensione invisibile dando espressione alla propria essenza spirituale.
E’ per questo motivo che, in ogni momento della propria quotidianità, è dunque possibile raccogliere questo invito di Swami Roberto: “Benedici sempre! Attraverso il potere immenso della tua mente realizzerai un’energia contraria a quella della cattiveria” [Tratto da "Ascoltando il Maestro", Vol.1, pag.182].


Segue: La Benedizione di ringraziamento

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